L’anoressia comincia nel silenzio.
Una volta si salta un pasto, poi due e poi si inizia con le scuse verso amici e parenti per giustificare il digiuno, si smette di raggiungere gli amici per cena o si sostiene di aver già mangiato a casa.
E’ più facile mentire a se stessi e agli altri che riconoscere di avere un problema.
Non riuscendo a controllare i sentimenti si cerca di essere intransigenti ed avere il controllo sul proprio corpo, evitando il cibo.
E così, piano piano, la bilancia diventa il centro della vita per le persone che soffrono di questo disturbo: si pesano molte volte al giorno, controllando tutto anche i minimi segnali di variazione del peso, calcolano le calorie di ogni singolo alimento con una precisione tale che nel tempo diventa maniacale.
All’ anoressia spesso si associa la bulimia.
Dopo i periodi di digiuno arrivano le abbuffate incontrollate e poi: il senso di colpa. La soluzione è spesso vomitare.
Chi soffre di queste malattie è bravissimo a mentire, non sottovalutate nessun piccolo segnale.
Appena cogliete qualche indizio cercate appoggio in uno specialista, seppur con le migliori intenzioni, continuare a ripete di mangiare non è la soluzione.
L’anoressia e la bulimia sono malattie molto complesse che nascondono una serie di disagi, da un trauma, da qualcosa che non si riesce ad affrontare.
La ricerca dell’estrema magrezza non è espressione di una vanità, non è ”voler apparire al meglio”,